Tempo sospeso come tempo dialogico

Tempo sospeso come tempo dialogico

19 Giugno 2022 2 di Makovec

Nel precedente articolo abbiamo affermato che la gentrificazione dei centri storici crea un tempo sospeso fra un passato da preservare e un tempo di svago e di turismo. Processi di gentrificazione che rendono il centro storico un luogo in cui poter albergare. E parliamo di albergare, non di abitare, oltre che per la grande mole di B&B e di hotel che prendono forma e strutturano il centro storico, per la percezione stessa della città. Un luogo albergabile significa un luogo dove io sono cittadino temporaneo, in cui la città è tale nella misura in cui posso esplorarla, da forestiero. Fino a quando rimango forestiero, turista, usufruisco di ciò che la città mi offre in quanto tale, in termini di servizi temporanei e rapidi. Ad un turista, insomma, importa poter fotografare una scalinata con una citazione sopra, trovare quello scorcio che non vedrà più, piuttosto che sapere chi vincerà le prossime amministrative o chi sono i candidati sindaco della città. Ad un turista interessa esplorare la città, le sue forme, da forestiero senza sentirsi straniero. In questa sospensione vengono riqualificati i centri storici, in modo da essere fruibili da cittadini temporanei che da una parte sentono il bisogno di esplorare una città che non conoscono e dall’altra di sentirsi comunque a proprio agio nella città, forestieri ma non stranieri. Una sospensione del tempo, dunque, che permette di creare un sistema di servizi, di ristorazione, di movida nei centri storici. Un tempo sospeso che non significa affatto un tempo perso o un tempo inutile, ma un tempo che può rendere, un tempo che più si dilunga più garantisce il commercio e il mercato di prodotti turistici. In questo mercato rientra anche la trasgressione, intesa come sospensione della liceità di alcuni prodotti e sostanze. Tipico di questa sospensione produttiva è lo spaccio di droga, sempre più crescente nei luoghi della movida. È il tempo sospeso, dunque, che tiene insieme la gentrificazione del centro, i luoghi della movida, il mercato del turismo, l’utilizzo di alcolici e droghe, come anche il controllo della sospensione, ovvero il governo legittimo o meno, lecito o meno, del territorio. Quindi lo spaccio, il racket, l’usura, la criminalità organizzata sul territorio non nasce a caso o per caso ma lì dove c’è un bisogno trasformato in domanda economica, a cui si risponde con una offerta. La trasgressione nel tempo sospeso, dunque, non è uscire dal sistema ma far parte del sistema stesso che produce sospensioni in cui poter provare lo stordimento. Dinanzi a questa fitta rete di cause e conseguenze, occorre ripensare la riqualificazione dei centri storici, offrendo la possibilità di interpretare il tempo sospeso come un tempo di significati differenti, come un tempo significativo. Un tempo sospeso che oltre ad essere tempo produttivo possa essere tempo di dialogo fra le culture locali e le culture forestiere. Un tempo sospeso capace di rigenerare la cultura di un territorio attraverso il dialogo con gli altri territori e le altre culture. Valorizzando il tempo sospeso come tempo dialogico.